La Tregua di Natale

Era la vigilia di Natale del 1914, il mondo era in guerra.
La Grande guerra iniziata il 28 luglio del 1914 con la convinzione che sarebbe durata poco.

Finì il 28 novembre del 1918, 4 anni di guerra in cui persero la vita oltre 10 milioni di morto, di cui 650.000 italiani.

Era la vigilia di Natale del 1914 e nelle Fiandre, presso Ypres, i soldati si fronteggiavamo nelle trincee che distavano tra loro poche decine di metri, per cui potevano vedersi, guardarsi in faccia, ma erano costretti a spararsi, a uccidersi in una guerra di posizione e di logoramento senza pietà.
Scrisse il deputato conservatore Valentine Fleming a Winston Churchill: immagina una fascia di 15 km cosparsa di cadaveri, in cui fattorie, villaggi e cascinali sono mucchi informi di macerie annerite.
Una guerra tremenda dove chi aveva paura di combattere perdeva la vita  perché immediatamente ucciso  in trincea dai  fucili amici.
 
Ma era Natale!  E, come nel Canto di Natale di C. Dickens, quando Scrooge capisce che l'umanità ha bisogno di amore e di solidarietà, i soldati, in quella notte magica, non si scoprirono nemici, ma semplicemente uomini che davvero stentavano a credere che eravamo in guerra, eravamo lì, parlando insieme ai nemici. Sono proprio come noi. hanno madri, fidanzate, mogli che l'aspettano il nostro ritorno. E pensare che fra qualche ora continueremo a spararci addosso di nuovo.

Ecco, in quel momento, capirono che, per lo meno quel giorno, dovevano riconquistare la propria umanità, per cui, spontaneamente. decisero di uscire allo scoperto e incontrarsi nella terra di nessuno, quella fascia di terreno che divideva le truppe inglesi e francesi da quelle austriache, dove si abbracciarono giocammo a calcio. seppellirono i loro morti e non fu sparato nemmeno un colpo di fucile per l'intera giornata nel fango della terra di nessuno, canta Mike Harding in Christmas 1914.

Papa Benedetto XVI aveva avanzato, 7 dicembre 1914, la proposta ai governi delle potenze belligeranti di una tregua perché i canoni possano tacere al meno nella notte in cui cantano gli angeli. Fu respinta, così come oggi gli appelli di papa Francesco per una tregua e per una pace duratura rappresentano la vox clamantis in deserto. 
Sperando che possa anche oggi ripetersi quella notte magica di oltre100 anni fa, auguro un sereno Natale.

Ben (iamino Iasiello)

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