Per i bimbi del'Est, di Gaza e per tutti quelli che nascono in stato di cattività


 


Il mondo che vorremmo non è quello che in cui stiamo vivendo con anticipo la nostra fine.

La politica non è in grado di costruire nulla che miri al bene comune che oggi consiste, oltre che creare le condizioni per ua vita dignitosa per tutti, occuparsi del climate change che già sta facendo danni irreparabili, di sconfiggere pulsioni ataviche di guerra contro cui i politici sono in grado solo di balbettare, vedi l' Europa , oggi, o ritornare a politiche di grandeur che una volta appartenevano all'Europa, vedi Francia, Germania, l'Italia del Ventennio.

No! Non è il mondo che vorremmo, è quello di cui ci si deve accontentare, come canta il Blasco nazionale, qui si può solo perdere ... e alla fine non si perde neanche più.

In questo mondo che sta cadendo giù - dentro un mare pieno di follie - ipocrisie, come canta Laura Pausini, il mio pensiero, spesso corre ai tanti bimbi che sono nati in questi ultimi anni in cui la ragione non solo si è addormentata, e genera mostri, ma è, addirittura, scomparsa, sembra essere diventata un optional di fronte alla furia devastatrice dei social, dei leoni della tastiera.

Non compongo versi,non è nelle mie corde, ma qualche tempo fa, misi insieme delle parole che alla fine trovarono un loro senso in questi pochi versi dedicati a tutti i  bimbi innocenti che hanno perso la vita o sono stati sottratti con la forza alle loro famigli;  molte, pur di sottarre i loro figli ad una morte che gli cammina sempre a fianco, li hanno affidati ad organizzazioni internazionali, con la speranza un giorno di poterli rivedere.  

Chissà, forse sono gli anni che passano, la vecchiaia che bussa alle porte, ma nel sentire di bimbi, a volte ancora in fasce, uccisi, dilaniati da bombe, intelligenti o meno, e di popoli che stanno morendo, provo dolore per i figli e i nipoti a cui stiamo lasciando in eredità caos, pazzia, malvagità, odi, ingiustizie, gravi diseguaglianze che renderanno il mondo sempre più ingovernabile e invivibile. Non nascondo che le lacrime, a volte, sgorgano ... semplicemente.

Per i bimbi dell'Est ...

Non hai trovato i raggi del sole

ad illuminare i tuoi giorni, 

ma i bagliori di "canne impazzite"

che seminano dolore e morte.

I tuoi primi vagiti

in mezzo alla neve,

in un bunker per culla

in un inverno gelido

e nebbioso

che copre tutti sentieri.

Sei nato 

Un sorriso

Un dono d'amore

Una nuova primavera

che non potrà tardare per te

e per il mondo che vuole la pace.


                                  


                                                  Beniamino Iasiello

Commenti

  1. Complimenti per le tue sempre lucide e realistiche riflessioni e per i tuoi bellissimi versi... quelli di uno che non scrive in versi.

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  2. Beniamino, condivido e sento tutta la tua profonda sensibilità e faccio mia la tua trasparente commozione interiore e la tua empatica sofferenza nell’affrontare questa disumana situazione dell’infanzia di oggi.

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  3. Verso che mondo stiamo andando, vedere le mamme afghane separarsi dai propri figli, il dolore delle madri di Gaza, bambini affidati ad uomini senza scrupoli nella speranza di una vita migliore.

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