Mussolini e i ladri di regime 2°
Clara Petacci
Dopo il ras di Cremona, Robero Farinacci, che da semplice ferroviere, prima del fascismo, si ritrova, alla fine, con un patrimonio valutato oltre 600 mlioni, gli autori riportano le vicende di uno dei gerarchi più potenti del regime, Alessandro Pavolini (1), il Robespierre nero, fondatore delle brigate nere, segretario del fascio di combattimento a 23 anni, Federale del PNF a 25, deputato a 31 e ministro della cultura popolare (minculpopo)a 36.
Una carriera da invidiare! Sposato con tre figli, amante di Doris Duranti, astro nascente del cinema imperiale fascista, a cui diede molti milioni, un appartamento pagato un milione e mezzo con arredamenmto di lusso fatto da antiquariati di Piazza di Spagna, gioelli e la formazione della società "Nazionalcine" che il Ministro costituì, spudoratamene, solo per lei e il suo produttore Fontana.
Accentrò nelle sue mani ogni potere di cui si servì per favorire in ogni modo la sa amante. Qualche mese dopo la caduta del fascismo gli furono bloccati un libretto al portatore, una cassetta di sicurezza e un deposito con 1.780.000 lire.
Cercò di varcare il confine verso la Svizzera con l'amante, intercettato dai partigiani, presso Dongo, fu catturato e fucilato.
La moglie, dopo anni di battaglie legali, chiuse un lungo contenzioso versando allo Stato la somma di lire 250.000 in dodici rate bimestrali senza interessi.
Gli ultimi due capitoli sono dedicati al Clan Petacci e a Mussolini, Duce e Padrino.
La famiglia di Claretta Petacci si arricchì in maniera spropositata, l'Ovra (2) parlava di una passione insensata che nutriva per Claretta che, da quando era diventata amante del duce, aveva fatto costruire una villa, vicino a Roma, in località Camiluccia costata, appena!, 7 milioni di lire.
Molti benefici, addirittura scandalosi, li ottenne il fratello, Marcello, il quale, dopo aver ottenuo la laurea e l'abilitazione all'insegnamento, senza studiare, avrebbe avuto un posto a Venezia che gli rendeva 100.000 lire all'anno, ma sopratttto un concorso ad personam per vincere la Cattedra di libera docenza di Patologia chirurgica all'Università statale di Milano (3).
Per poi passare a Venezia quale Direttore del reparto di chirurgia dell'ospedale militare. In effetti egli non svolse mai l'attività di chirurgo perché i suoi interessi erano rivolti agli affari che gli permisero di accumulare un'ingente ricchezza.
Addirittura, con un suo socio, un notissimo gaglioffo della peggiore specie, definito da Ciano un vecchio avanzo di questura, ignorante, truffaldino e sporco, inviato in Spagna per rappresentare l'Italia, mise in piedi un meccanismo truffaldino semplice, ma efficiente: comprare all'estero grandi quantità di merci e prodotti con dichiarazione di valore superiore al coso effettivo e così, accantonare il plus nelle banche di Zurigo.
A fine guerra il patrimonio accertato comprendeva, oltre al castello di Merano di tre piani e 18 vani, azioni per un valore di 870.000 lire danaro in contanti per 700.000 lire.
Marcello Petacci troverà la morte per mano dei partigiani, mentre il corpo di Claretta, con quello di Mussolini fu appeso a Milano nel piazzale Loreto.
Sono storie di corruzione infinita legate al potere ai massimi livelli; ma non scherzavano nemmeno figure meno importanti, come ad esempio l'ex federale di Torino, Andrea Gastaldi, che conservava nella sua villa 23 bottoglie di vino scelto, 30 di liquori, 18 chili d nocciole, altrettanti di zucchero, 5 chili di fagioli, 4 di atragalo, 25 di risp, ee ancora scatlole di conserva, di carne di sardine sottolio, pesche sciroppate, miele, biscptti, 2 chili di salame, mezzo di prosciutto.
Nella ghiacciaia custodiva il vero tesoro: un fegato e addirittura una lingua di vitello, un piatto da re - la lingua - che i piemontesi servono bollita con una succulenta salsa verde.
Tutto ciò quando la gente aveva i generi alimentari contingentati e non sempre disponibili.
In una ricerca effettuata, relativa al mio paese, ho trovato una lettera di un cittadino rivolta al Prefetto a cui faceva presente che non era possibile soltanto con 200 grammi di pane calmare la fame dei figli tutti inferiori ai 14 anni, non avendo neanche un soldo per poter provvedere ad acquistare la razione di pasta ed altro.
Anche nei nostri paesi, comunque, chi aveva disponibiltà, poteva acquistare ciò che gli serviva alla borsa nera contro cui molti Comuni istituirono una guadia civica da scegliersi fra persone colla più alta integrità ed onestà e fra rappresentanti del lavoro dell'industria, agricoltura e professioni.
Ieri, come oggi, pare che a corruzione non risparm prroprio nessuno.
All'ultima, con Mussolini e donna Rachele.
1) Fu protetto da Galeazzo Ciano, genero del duce. Nel processo contri i traditori del 25 luglio 1943, Pavolini chiese l'istituzione di un tribunale straordinario e l'8 gennaio 1944 si aprì il processo che si concluse con la condanna a morte, tramite fucilazione. Ciano chiese la grazia, ma Pavolini non consegnò la domanda a Mussolini.
2) OVRA: Organizzazione di Vigilanza e Repressione dll'Antifascismo
3) Marcello Petacci telefonò al segretario particolare di Mussolini chiedendogli di appoggiarlo per la richiesta fatta per ottenere la Cattedra all'Universià di Milano. E, chiaramente, suggerì pure cinque nomi di professori da mettere nella Commissione.
Fu accontentato, non solo, ma, il segretario di Mussolini, fece presente al professore Perez dell'Università di Roma, che tornerebbe gradito che il Dottor Petacci potesse raggiungere il suo intento, lo segnalo nel modo più vivo alla vostra benevolenza per quei riguardi che sarà possibile usargli
Beniamino Iasiello
Commenti
Posta un commento