La casa nl bosco


                                                             Jean Jacque Rousseau 


Un paese del Chietino: Palmoli - 850 abitanti a 750 metri di 

altitudine.

Ha guadagnato le prime pagine dei giornali e dei mass – media in genere, perché ha 

portato all’attenzione del grande pubblico, una antica visione della famiglia e 

dell’educazione.

 Sono i cosiddetti “Neo - rurali[1]”, come accettano di essere 

chiamati: un gruppo di circa 60 persone che si sono ritirate dal 

rumore della civiltà per vivere a contatto della natura e con ciò 

che la natura mette a loro disposizione.

Una famiglia che insieme con i due figli viveva in una casa 

fatiscente, senza acqua, senza luce, vecchie finestre, con strade 

sterrate; beh non è la prima volta e non sarà l’ultima che 

famiglie cercano una soluzione estrema per uscire fuori da 

logorio della vita moderna, come recitava una vecchia e 

famosa pubblicità di Carosello degli anni Sessanta.


E mi riporta ancora alla mente una canzone di Sergio Endrigo 

che, appunto, parla di una casa molto carina senza soffitto 

senza cucina, non si poteva entrare dentro perché non c’era il 

pavimento .. non si poteva far la pipì perché non c’era il 

vasino lì – ma era bella, bella davvero in via dei matti 

numero 0.

Senza voler giudicare la scelta di Nathan e Catherine, legittima, 

mi chiedo: in virtù di quale potere hanno scelto anche per i 

loro figli un tipo di vita o di civiltà che, certamente, un domani, 

quando dovranno inserirsi in un mondo super connesso dove 

domina il bellum omnium contra omnes potrà arrecare 

solo gravi danni all’equilibrio dei ragazzi.


In nome, forse, di un patriarcato (inconsapevole?) che impone 

modelli di vita a fanciulli non in grado di poter scegliere o di 

una forma di egoismo genitoriale, che permette di soddisfare 

la loro visione del mondo

In ogni caso, nihil novi sub sole, non sono i primi e non 

saranno gli ultimi a fare scelte estreme per preservare la 

Natura e la loro natura dall’imbarbarimento di una società 

corruttrice.

Sembra di leggere le pagine dell’Emilio di Jean Jacque 

Rousseau, dopo Comenio e Locke, può essere considerato il 

fondatore della pedagogia moderna, un romanzo pedagogico

in cui traccia un modello educativo laddove Emilio viene 

educato   da un precettore, perché orfano, (il padre, per 

Rousseau, deve essere il primo precettore)[2] a contatto con la 

natura e che crea le condizioni effettive perché l’esperienza si 

concluda con l’apprendimento voluto, senza però farsene accorgere.  

Educazione naturale per preservarlo dalla corruzione della 

società, perché Rousseau ritiene che Tutto è buono ciò che esce 

dalle mani del Fattore e tutto si corrompe a contatto con la 

società. In effetti, l’uomo nasce buono, ma è la società a corromperlo.

Vi furono grosse polemiche tra le maggiori personalità 

dell’Illuminismo, soprattutto con Voltaire. Un dibattito sempre 

attuale: L’uomo è buono per natura e la società lo corrompe, o, 

come sosteneva Hobbes, lo stato di natura e quello dell’homo 

homini lupus?

Mentre scrivo, ho ascoltato la notizia che, hanno accettato di 

in una casa data in comodato d’uso da un privato cittadino, in 

attesa che venga ristrutturata e fornita di tutti i servizi quella 

abitata fino a ieri.

Alla fine, forse, l’intervento della magistratura pare che fosse 

proprio necessario per far capire ai neo rurali che si può vivere 

e rispettare la natura anche avendo nella propria casa il bagno, 

la cucina e il riscaldamento.

Un’ultima osservazione: non basta mettersi in regole con le 

norme scolastiche per poter esercitare la funzione di maestro - 

precettore; ricordo che nel Sette – Ottocento erano i figli dei 

nobili che avevano il precettore in casa per studiare, non 

certamente i figli dei contadini pe i quali ancora non esisteva 

alcuna scuola se non quella di vivere nei campi col zappello e 

col grastello, come dicevano gli Amministratori del tempo.

 

                                    Beniamino Iasiello



[1] Le qualità dei neo - rurali: vivere in armonia con la natura – disdegno della lussuria - coraggio morale – intelligenza naturale o saggezza innata spontanea – Generosità e altruismo, incapacità di mentire.

[2] Rousseau insiste su questo tasto, forse mosso dal rimorso di aver abbandonato i suoi cinque figli alla carità cristiana.

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