La violenza sulle donne 2
ll fascismo, come abbiamo già visto precedentemente, relegò la donna al ruolo di madre e moglie in una cornice fortemente patriarcale dalla quale, per il filosofo Slasvoj Zizek, ancora oggi, come una tartaruga, è indaffarata a spezzare il guscio ideologico del patriarcato[1] che non le riconosceva altro diritto che stare in casa e accudire la famiglia.
Una realtà che pervase l’intera società post - bellica come ad esempio in La vigna delle uve nere della scrittrice siciliana Livia De Stefani che racconta di Concetta:
“il cielo di noi donne è l’uomo, il
volo il matrimonio” e di Casimiro Badalementi il quale è fortemente
convinto che “Il
padre comanda per il bene dei figli e i figli obbediscono per il bene
proprio e per il bene di quelli che nasceranno poi da loro. Il padre
insegna. Il figlio impara. Se il padre sa le cose della vita e ha
saputo guadagnare stima e denaro, il figlio è fortunato. Non deve imparare
più niente dagli estranei.
Non era tollerato l'adulterio (1) per il quale la donna veniva punita con la reclusione fino a un anno, pena che veniva comminata, su querela del marito, anche al correo dell'adultera.
Al delitto d'onore (2), il marito che uccide la moglie per vendicare la propria onorabilità o quella della famiglia, il Codice Rocco riconosceva le circostanze attenuanti al marito, al padre e al fratello della donna uccisa ( chi non ricorda “Divorzio all'italiana”, film del 1962 con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli?) con la riduzione della pena fino ad un terzo … il delitto d'onore, compiuto nello stato d'ira quando viene scoperto la illegittima relazione carnale, veniva punito con la reclusione da tre a sette anni. E lo stupro era considerato un delitto contro la moralità pubblica!
Sono
gli anni di un patriarcato indiscusso e feroce che fa sentire tutta la sua
forza dirompente nella famiglia e nella società e che, sono convinto, ancora
oggi, in forma latente, è fortemente presente.
Ma come
sempre succede per quelli che si riempiono la bocca di famiglia, patria e Dio,
i fascisti erano i primi a non tenere, nel privato, in nessuna considerazione
questi valori.
Ma ritorniamo al Duce e al suo rapporto con le donne, fondato sempre sulla violenza, fin da quando si presentò a casa di Rachele Guidi, con una pistola perché, se non fosse stato concesso il consenso dalla famiglia, avrebbe ucciso lei e sé stesso.
Il tratto violento fu la sua cifra fin da piccolo quando camminava con un coltello col quale e ferì uno dei suoi compagni; possedeva un coltello a serramanico e un pugno di ferro, come racconta Aldo Cazzullo, col quale colpì una donna sposata, il cui marito era militare a Sulmona, con cui aveva una relazione Era Giulia Fontanesi … disponevo di lei a mio piacere, racconta Mussolini, e la cui unica colpa era stata quella di voler affermare di essere una donna libera.
Vistala per la strada, non riuscì a contenere la propria gelosia e le si avventò contro, prima addentandole un braccio e poi conficcandogli la lama in una coscia
Mussolini, sposato con Rachele Guidi nel 1915 e da cui ebbe cinque figli, fu portato in tribunale da Ida Dasler con l'accusa di averla sedotta e resa madre con promessa di matrimonio mai mantenuta. Fu costretto a riconoscere il figlio, Benito Albino, per il quale versava 200 lire al mese per il suo mantenimento.
La
storia (il regista Marco Bellocchio ha raccontato questa vicenda nel film “Vincere”),
sarebbe troppo lunga da raccontare e il cui epilogo, dopo che Mussolini diventò
capo del governo, fu tragico perché Ida Dasler fu internata con forza nel
manicomio di Pergine Valsugana e successivamente a Venezia dove morì nel 1937.
Al figlio toccò identica sorte: poiché continuava a raccontare di essere figlio di Mussolini fu rinchiuso nell'ospedale psichiatrico di Mombello Limbiate dove morì, all'età di 27 anni, nel 1942, per le ripetute iniezioni di insulina che lo mandarono in coma sino a provocarne la morte.
Né la
madre, né il foglio erano pazzi ma potevano creare grossi fastidi a chi era
diventato: il Duce.
Una figlia illegittima (3) nacque nel 1922, Elena Curti, da una storia con la sarta Angela Cucciati(4), che, nata pochi giorni prima della “marcia su Roma” è morta nel mese di gennaio del 2022, a quasi cento anni. La figlia negli ultimi anni stava spesso con il padre a villa Feltrinelli, ed era con lui quando fu catturato dai partigiani a Dongo.
Altra storia “esemplare” fu quella che ebbe con Bianca Ceccato, ancora minorenne, che lavorava come segretaria nella redazione del “Popolo d'Italia”. Mussolini, appena la vide iniziò a circuirla fino a che la meschina, pur fidanzata cedette … Bianca senza di voi non posso vivere … non m'importa nulla del lavoro, ma qui nel cuore mi avete aperto una piaga terribile (era una tattica che usava con tutte le ragazze) … fino a ricattarla col licenziamento dal lavoro. … non mi sentivo di corrisponder, eppure dovevo rassicurarlo, dirgli che lo amavo, … dovevo mentire ad ogni costo se volevo salvare il mio impiego
Costringe la ragazza … se non venite accadrà qualcosa di tremendo … e così si ritrova in una camera d'albergo fredda e nuda … il vino mi sta ubriacando e tutto si allontana da me … si impadronisce di me una tenerezza giovane, la mia volontà cede. Inizia così una storia dove la gelosia e il domino di possesso di Mussolini sulla giovane che diventa quasi una sua prigioniera e a sua completa disposizione.
Bianca resta incinta e il futuro
duce la porta ad abortire ...urlo di dolore, ho delle fitte terribili, Benito
mi passa una mano sul viso per consolarmi … ora ti passa, Bianca,
questo è l'ultimo dolore … mentre con la mano sinistra stringe la mano
di Bianca e con la destra scrive l'editoriale per il giornale in uscita il
giorno seguente. Ma nel momento in cui doveva farsi forza per sostenere Bianca
… diventò pallido come un morto e la signora che gestisce la clinica e il
medico – sorreggendolo – lo accompagnano nell’altra stanza: si dice che avesse
paura del dolore provocato dalle iniezioni.
Ma,
quando era necessario, mostrando grandi abilità trasformiste sostenne una politica antiabortista e per
l’incremento demografico.
Certamente, la storia più importante fu qella avuta con Margherita Sarfatti, di cui parleremo la prossma volta.
Beniamino Iasiello
1)
Reato abrogato nel 1968
2)
Le disposizioni relative al delitto d’onore furono eliminate nel 1981
3)
Pare che ebbe 6 figli illegittimi
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