Un Sogno comune
N oi baby boomers avevamo un sogno comune: costruire un mondo libero senza frontiere dove ognuno, come cittadino del mondo, potesse dare il proprio contributo per la costruzione di una realtà che avesse a fondamento il bene comune e la pace. Un’ utopia, che nel breve giro di un sessantennio, si è trasformata nel suo esatto contrario: un mondo distopico svuotato di ogni umanità, dove l’anestesia dei sentimenti domina incontrastata e dove l’altro non è più riconosciuto come un fratello, ma come un nemico che bisogna tenere lontano. Per la serenità della nostra coscienza, doniamo il nostro obolo, fatto quasi sempre di belle parole per la causa dei poveri, dei migranti, dei dannati della terra. Che, però, devono essere invisibil i, perché la loro miseria, la loro precarietà non ci ricordi quello che un giorno siamo stati: anche le nostre famiglie hanno atraversato guerre, patita la fame e sono andate in terre lontane in cerca di lavoro che solo dà dignità all’uomo. ...